Prima che qualcuno, sempre per quella smania di persecuzione che ormai contraddistingue l’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto e dal perbenismo interessato, inizi a dire che ce l’abbiamo con le sagre e siamo dei musoni sempre arroccati a disquisire e proporre solo eventi culturali e che hanno portato vera economia a Nicosia (col grave vulnus di non aver però riempito la pancia ma solo la testa), vogliamo passare dalla protesta alla proposta con un suggerimento a chi ultimamente si sta prodigando a fare una sagra al mese a Nicosia che va dalla piciotta al gelato al cappuccino dolce un po’ salato fino al braccialetto carnevalesco in piena estate. Proponiamo quindi la sagra dell’acqua calda. Una due giorni da celebrarsi nella cornice della festa d’inverno nel primo weekend di Agosto (perché le domeniche d’Agosto quanta neve che cadrà!) in cui poter assaporare uno dei prodotti tipici della natura, con annesso convegno che esplorerà le magnificenze del monossido di diidrogeno (parolone scientifico per attirare i convegnanti). Per le vie del paese vari stand espositivi dove, previo pagamento di ticket, si potrà ricevere un bicchiere di plastica riempito, secondo i gusti del pubblico pagante ammaestrato che ormai non fa più paura, o di acqua calda o, crepi l’avarizia, per aumentare l’offerta, anche di acqua fredda. Ovviamente il tutto contornato con uno spettacolo serale di una cover band di Lucio Battisti che canterà “Acqua azzurra, acqua chiara” per poi finire con “Fiumi di parole”, non la canzone ma gli interventi di chi se la canta e se la suona.
D’altronde dobbiamo risollevare l’economia. Dobbiamo far vedere che ci stanno associazioni che credono di risollevare le sorti del paese. E per risollevare l’economia c’è bisogno di immettere liquidità. E meglio dell’acqua che volete?
Alain Calò
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