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VANNO VENGONO E POI RITORNANO. Ci avevano già provato quarant’anni fa

Immagine del redattore: Aldo la GangaAldo la Ganga


Che strano, non ho mai creduto che la storia si ripete, ed invece devo ricredermi.

L’ultima azione sconsiderata dei tre sindaci, quello di Nicosia, quello di Sperlinga e quello di Gangi, mi hanno fatto cambiare idea.

Sinceramente non capisco il perché di questa loro scelta “ assassina”.


Capisco la rimozione di una sconfitta; è sempre doloroso riaprire le ferite. Ma la rimozione di una vittoria non riesco proprio a capirla. Non riesco a spiegarmela. Sarà forse perché si tratta di vittorie senza medaglie e senza trofei da lucidare. Senza eroi da celebrare con titolazioni di strade e piazze. Senza carriere luminose da ammirare e forse invidiare.

La lotta vittoriosa della popolazione dei Nebrodi contro il Poligono di tiro è un esempio lampante del processo di rimozione perpetrato dai tre sindaci.

A 40 anni da quella lotta vittoriosa, voglio solo ricordare che quel progetto prevedeva, in territorio di Caronia e dei Nebrodi, la realizzazione di una struttura per le esercitazioni militari di oltre venti mila ettari, la più grande d'Europa, con conseguente esproprio dei terreni ai contadini e agli allevatori. Esattamente nei luoghi dove ora si trova il Parco dei Nebrodi.

La foto che vedete è la prima pagina di uno dei tanti giornali apparsi e in quel periodo, per documentare la manifestazione di popolo svoltasi a Palermo il 18 luglio 1984.

Di quel giornale, "Paese Nebrodi", ne ho perso l’unica copia in mie mani , mi rimane solo la foto.

Ricordo ancora come se fosse ora l’impegno e il grande entusiasmo che coinvolse tutte le popolazioni e i politici locali.

Adesso sembra che l’esercito con la complicità dei tre sindaci ci riprova, ma ancora una volta i cittadini tutti si sono fatti trovare pronti, per opporsi con sdegno e testimonianza a questa azione distruttiva del nostro territorio e delle nostri genti.


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